Il 14 Aprile, abbiamo ricevuto dal Direttore dell’Area Marina Protetta delle Isole di Ventotene e Santo Stefano la segnalazione dell’avvistamento di un grande cetaceo in località Frontone, Isola di Ponza. Il video girato dalla Guardia Costiera Locale, mostrava un grande cetaceo con doppio sfiatatoio tipico dei Misticeti. L’assenza di pinna dorsale, le cicatrici/macchie bianche intorno allo sfiatatoio e la cresta dorsale hanno portato all’identificazione della specie: balena grigia (Eschrichtius robustus).
Fotogrammi estratti dal video della Guardia Costiera di Ponza, prima segnalazione di balena grigia nelle acque italiane.
Questa è la prima balena grigia registrata in acque italiane, e la seconda in Mediterraneo dopo un altro individuo, comparso nel 2010 (Scheinin et al., 2011) in Israele e poi in Spagna. Nel maggio e giugno 2013, una balena grigia era stata avvistata al largo della costa della Namibia (Hoare, 2013) la prima confermata nell’emisfero meridionale.
Sulle balene grigie
Una volta comuni in tutto l’emisfero settentrionale, le balene grigie si trovano ora regolarmente solo nell’Oceano Pacifico settentrionale, dove ci sono due popolazioni esistenti, una nel Pacifico settentrionale orientale e una in quello occidentale. Le popolazioni del Nord Atlantico sono state estirpate (forse dalla caccia alle balene) sulla costa europea prima del 500 d.C., e sulla costa americana intorno alla fine del 17°, inizio del 18° secolo.
La caccia commerciale alle balene ha rapidamente portato anche le popolazioni del Pacifico all’estinzione. Negli anni ’30 e ’40 sono state promulgate misure internazionali di conservazione per proteggere le balene dall’eccessivo sfruttamento, e a metà degli anni ’80 la Commissione Baleniera Internazionale (International Whaling Commission – IWC) ha istituito una moratoria sulla caccia commerciale alle balene.
Oggi la popolazione del Pacifico orientale, si è fortunatamente ripresa e conta circa 27.000 individui che migrano tra le acque al largo dell’Alaska più settentrionale e Baja California. La popolazione del Pacifico occidentale è invece a rischio di estinzione, con una popolazione stimata inferiore ai 300 individui che migrano tra il Mare di Okhotsk (Kamchatka, Russia) e la Corea meridionale.
Le balene grigie sono note per la loro curiosità verso le barche in alcune località e sono al centro del whale watching e dell’ecoturismo lungo la costa occidentale del Nord America. Le balene grigie compiono una delle più lunghe migrazioni annuali di qualsiasi mammifero, viaggiando per circa 10.000 miglia andata e ritorno e in alcuni casi fino a 14.000 miglia.
La presenza di questo esemplare nelle nostre acque potrebbe forse – anche se è solo un’ipotesi – rappresentare un ritorno di questa specie nell’Atlantico, da cui era stata sterminata dalla caccia trecento anni fa. L’unico percorso plausibile attraverso cui le balene del Pacifico potrebbero arrivare in Atlantico, si pensa, sia quello attraverso le acque dell’Artico, ormai sempre più libere dai ghiacci.
Wally nell’area di studio
In totale, nella nostra area di studio sono stati segnalati 4 avvistamenti dello stesso esemplare di balena grigia, dopo Ponza l’animale è stato avvistato a Sorrento, a Baia e successivamente a Gaeta. L’animale è stato soprannominato Wally.
Avvistamenti di balena grigia nell’area di studio
Durante l’avvistamento di Sorrento, del 17 Aprile, grazie ad una diretta su Facebook è stato possibile documentare come il comportamento degli osservatori che seguivano la balena sia stato scorretto. Sicuramente senza rendersi conto del disturbo causato, le barche si sono avvicinate troppo all’animale, cercando di toccarlo, tagliandogli la rotta e navigandoci sopra con le eliche a distanza pericolosamente ravvicinata. Di conseguenza, con la collaborazione delle Aree Marine Protette Regno di Nettuno, Ventotene e S. Stefano, Gaiola e Campi Flegrei è stato diffuso un codice di condotta “semplificato” per insegnare ai naviganti come approcciare un cetaceo in mare. Il codice di condotta è stato successivamente ripreso e divulgato dal Comitato Tutela Mare, composto da 18 associazioni ambientaliste locali che hanno garantito la diffusione capillare sul territorio.
Durante l’avvistamento avvenuto a Baia, il 18 Aprile, la balena grigia si è avvicinata molto alla costa, fino ad arrivare ad una profondità di circa 3 metri nei pressi di Lucrino. Il basso fondale in cui l’animale è stato avvistato ha allarmato sia gli appassionati che seguivano l’avvenimento sia la Guardia Costiera, che in questi casi è addestrata ad intervenire con emergenza, per scongiurare la possibilità di spiaggiamento. Tuttavia questa specie, al contrario degli altri Misticeti, si ciba raramente lungo la colonna d’acqua, e solitamente “ara” il fondale sabbioso per nutrirsi di piccoli crostacei dal sedimento del fondale marino, anche in acque molto basse.
Con lo scopo di coordinare gli interventi delle diverse unità della Guardia Costiera e di fornire indicazioni univoche al Comando Operativo, si è costituito un gruppo di esperti, inizialmente comprendente il CERT (Cetacean strandings Emergency Response Team), l’Istituto Tethys e Oceanomare Delphis. Il gruppo si è poi allargato a numerose altre associazioni che hanno contribuito a monitorare gli ulteriori spostamenti di Wally lungo le coste italiane.
La misura delle dimensioni
Nei giorni successivi, Wally ha continuato la sua esplorazione del Mediterraneo muovendosi verso nord e raggiungendo il porto di Fiumicino, di Viareggio, ed arrivando fino alla costa Ligure. Il 28 aprile ricercatori dell’Istituto Tethys, assieme alla Guardia Costiera, sono riusciti a stabilire con esattezza le dimensioni della balena grigia utilizzando la tecnica della fotogrammetria aerea.
Fotogrammetria aerea di Wally
Le dimensioni precise dell’animale erano importanti per una corretta stima dell’età e tentare quindi risolvere il “mistero” della sua provenienza. Erano state avanzate due diverse teorie: che Wally potesse essere nata quest’inverno e quindi rappresentare un ritorno della specie in Atlantico dove è considerata estinta, o che invece fosse un piccolo della stagione precedente, e che avesse avuto il tempo di migrare dal Pacifico attraverso le acque dell’Artico.
Wally misura 7,70 m e si tratta quindi di un animale molto giovane.
Tutto il materiale raccolto è stato inviato a due esperti di balena grigia: Robert Brownell del NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration) e Jorge Urbàn dell’Università Autonoma della Bassa California. Nonostante la lunghezza sia inferiore non solo rispetto alla media degli individui di un anno, ma anche di quelli più piccoli, la pigmentazione e l’aspetto ha fatto propendere entrambi i ricercatori per un piccolo nato nel gennaio del 2020 in Baja California o poco più a nord, e che una volta arrivato in acque artiche ha imboccato l’Atlantico invece di ridiscendere il Pacifico. Una successiva alimentazione non adeguata gli avrebbe poi impedito di crescere come i coetanei.