Le collisioni con grandi navi, in particolare con navi da carico, sono tra le maggiori minacce per i capodogli nel Mar Mediterraneo.
Sia il numero di navi che la velocità a cui le navi sono in grado di viaggiare sono aumentati a livello globale negli ultimi decenni e questo significa un maggior rischio di collisioni e ferite per i cetacei, in particolare dove le attività di navigazione si sovrappongono all’habitat critico di questi animali.
Agli animali che non vengono uccisi immediatamente, una collisione può provocare ferite orribili e gravi; traumi contundenti con conseguenti gravi lesioni interne, profonde cicatrici da elica, spine dorsali, code e pinne recise, sono solo alcune delle ferite registrate in animali vivi e spiaggiati che sono stati vittime di collisioni. Un cetaceo che ha subito una ferita grave da un colpo di nave spesso soffre una morte lenta e dolorosa.
Alcune popolazioni sono più vulnerabili agli attacchi delle navi, in particolare quelle che si trovano vicino a zone costiere sviluppate o quelle che si trovano in gran numero in aree con grandi volumi di traffico marittimo.
Nella nostra area di studio, riconosciuta sia come Area Importante per i Mammiferi Marini (IMMA) che come Area Marina Protetta (AMP), è necessario imporre misure specifiche vista l’alta densità della specie.
Tali misure concrete dovrebbero includere la modifica delle rotte di navigazione e la riduzione della velocità.
Nelle foto, Tolomeo, un nuovo individuo di capodoglio foto-identificato ieri dallo staff di Ischia Dolphin Project. L’animale è fortunatamente sopravvissuto ad un grave incidente che gli ha tranciato il dorso.