Oceanomare Delphis – Curriculum Vitae
Oceanomare Delphis Onlus (ODO) è un’organizzazione no-profit dedicata alla ricerca, al monitoraggio e alla conservazione dei cetacei nel Mar Mediterraneo.
Condividendo visioni, azioni e professionisti coinvolti, Oceanomare e Delphis MDC, due associazioni italiane che svolgono attività di ricerca e conservazione dal 1999, hanno deciso nel 2010 di unire le forze e creare una nuova organizzazione più grande. Il risultato è stato Oceanomare Delphis Onlus (ODO), un’associazione senza scopo di lucro che lavora per la ricerca e la conservazione della biodiversità marina, implementando attività di monitoraggio e ricerca non invasiva, promuovendo programmi di conservazione ed educazione e sensibilizzando il pubblico sui cetacei e l’ambiente marino.
Le aree di ricerca attuali e passate comprendono:
- Arcipelaghi Pontino-Campano (Isole di Ischia, Procida, Capri, Ventotene e Ponza)
- Linea costiera della Toscana e tutte le isole del suo arcipelago
- Ostia – Fiumicino-Torvaianica (Roma)
- Acque al largo di Brindisi (BR)
- Costa adriatica del Montenegro
Il gruppo di ricerca di ODO raccoglie dati sull’ecologia comportamentale e sull’acustica dei cetacei. I database attualmente disponibili contengono informazioni sulla loro distribuzione, sugli spostamenti nell’ambiente, sulle dimensioni e sulla composizione dei gruppi, sui comportamenti e sui dati acustici.
ODO pubblica i suoi risultati su riviste scientifiche nazionali e internazionali, documenti di congressi e periodici specializzati, e fornisce rapporti tecnico-scientifici commissionati da associazioni internazionali come Whale and Dolphin Conservation Society, Oceancare, Human Society International e Royal Society for the Prevention of Cruelty to Animals.
Dal 1991, ODO organizza e sostiene Ischia Dolphin Project (programma di ricerca sul campo) coinvolgendo ogni anno numerosi studenti e volontari, che partecipano alle attività del campo di ricerca a bordo del veliero laboratorio e contribuiscono così alla conoscenza della distribuzione e dell’ecologia di questi animali.
Lo studio ha prodotto negli anni una quantità rilevante di dati che hanno contribuito all’istituzione dell’Area Marina Protetta (AMP) “Regno di Nettuno” delle isole di Ischia, Procida e Vivara. ODO è riuscito a inserire nell’AMP la parte costiera del canyon di Cuma. La regione era stata precedentemente definita dall Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) come habitat critico per il delfino comune, Delphinus delphis, minacciato di estinzione nel Mediterraneo.
Nell’ottobre 2016, durante il primo “Important Marine Mammals Areas (IMMAs) Regional Workshop” per il Mediterraneo organizzato dalla Task Force dell’ IUCN, ODO ha candidato le acque di Ischia e Ventotene e gli arcipelaghi Campano e Pontino come IMMAs . Dopo un anno, nell’ottobre 2017, entrambe le aree sono state ufficialmente riconosciute come IMMAs.
Dal 2002 al 2008 ODO ha organizzato a Ischia la Festa del Delfino, una giornata dedicata ai cetacei e alla sensibilizzazione ambientale per le scuole.
Nel 2006 il Museo di Villa Arbusto a Lacco Ameno ha inaugurato la “Sezione Cetacei”, il cui allestimento è curato dall’Associazione. La Sezione Cetacei offre una mostra permanente sugli animali che popolano le acque ischitane, tra cui uno scheletro intero di un giovane delfino comune spiaggiato a Ischia nel novembre 2003 e ritrovato dai volontari dell’Associazione.
Dal 2010 al 2020 ODO ha organizzato e sostenuto Delfini Capitolini (Progetto Delfini di Roma), un programma di monitoraggio incentrato sui tursiopi (Tursiops trucantus) nelle acque dell’estuario del Tevere. I dati raccolti su questa specie sono stati utilizzati per creare una mappa di densità che è stata presentata da ODO alla Commissione Europea per sostenere l’evidenza di un’area a più alta densità per le specie dell’Allegato II per istituire i siti Natura 2000 per le specie e gli habitat marini (Malta, 27-29 settembre 2016). L’area dell’estuario del Tevere è stata inoltre indicata da ODO come AOI (Area di interesse) durante il primo Workshop regionale IMMAs per il Mediterraneo organizzato dalla Task Force dell’ IUCN.
Nel 2011, ODO in collaborazione con il Dip.Te.Ris. dell’Università di Genova e Menkab, ha promosso e organizzato il 1° Workshop Internazionale su “Ecologia, Comportamento e Conservazione del Capodoglio (Physeter macrocephalus) in Mediterraneo”, a Ischia.
Dal 2012 al 2016, su incarico del Dipartimento di Biologia Ambientale dell’Università La Sapienza di Roma, ODO ha condotto attività di monitoraggio nell’ambito del programma di rimozione del relitto della Costa Concordia all’Isola del Giglio. ODO si è occupato di tutti gli aspetti legati ai cetacei e all’impatto acustico, grazie al suo personale qualificato e certificato dal JNCC e alle attrezzature per le attività PAM (Passive Acoustic Monitoring) e MMO (Marine Mammal Observer).
Da gennaio a settembre 2014, l’ODO è stato incaricato dal CNR ISMAr di Ancona di partecipare al programma di monitoraggio dei cetacei e dell’impatto acustico durante la costruzione delle piattaforme ENI Offshore Fauzia ed Elettra nel Mare Adriatico. Questo lavoro è stato svolto da personale qualificato ODO e certificato JNCC e da attrezzature per le attività PAM e MMO.
Nel 2015 ODO, in collaborazione con CIBRA (Centro Interdisciplinare di Bioacustica e Ricerca Ambientale) ha sviluppato un Piano di Monitoraggio e Mitigazione dei Mammiferi Marini per il progetto “Sismica 3D nel Mare Adriatico Meridionale Northern Petroleum Ltd permessi F.R39.NP e F.R40.NP”.
Dal 2016, ODO è partner di ACCOBAMS, l’accordo sulla conservazione dei cetacei nel Mar Nero, nel Mar Mediterraneo e nell’area Atlantica contigua.
Nel 2016, ODO in collaborazione con OceanCare e BICREF ha promosso e organizzato il 1° Workshop internazionale su “Conservation and research networking on short-beaked common dolphin in the Mediterranean Sea”, a Ischia.
Nel 2016 ODO, in collaborazione con CIBRA, ha sviluppato un Piano di Monitoraggio e Mitigazione dei Mammiferi Marini (Marine Mammal Monitoring and Mitigation Plan, MMMMP)per il progetto “Sismica 2D nel Mare Adriatico Centrale e Meridionale, Spectrum Geo Ltd autorizzazioni d 1 B.P-.SP e d 1 F.P-.SP”.
Nel gennaio-marzo 2018, ODO in collaborazione con CIBRA ha svolto la fase ante operam del MMMMP nelle acque al largo di Brindisi, e nell’aprile 2018 il rapporto finale è stato presentato al Ministero dell’Ambiente italiano.
Nell’agosto 2018, ODO e CIBRA sono stati incaricati da Amec Foster Wheeler e Energean Montenegro Limited DSD di sviluppare un Piano di monitoraggio dei mammiferi marini per le fasi di monitoraggio ante e post operam relative all’esplorazione sismica 3D nella costa montenegrina dell’Adriatico (blocchi offshore nn. 26, 30).
Nell’agosto-settembre 2018 ODO e CIBRA hanno eseguito la fase ante operam relativa al monitoraggio dei cetacei nelle acque di Bar (Montenegro, blocchi offshore nn. 26, 30).
Nel 2017 e nel 2018 ODO ha collaborato con ExpeditionMed come esperto di cetacei durante le loro campagne di monitoraggio della plastica nel Mediterraneo. Gli esperti di ODO hanno formato l’equipaggio di ExpeditionMed all’identificazione dei cetacei e alla raccolta dei dati di base durante gli avvistamenti di balene e delfini.
Nel 2018 e 2019, per valutare lo stato di conservazione del tursiope nel Mediterraneo, ODO ha partecipato al progetto TURSIOMED – coordinato dalla Fondazione Acquario di Genova e sostenuto da ACCOBAMS. ODO ha inviato tutti i dati (rotte, coordinate di avvistamento, materiale fotografico per le analisi foto-id) raccolti da Delfini Capitolini (2015-2016) e Ischia Dolphin Project (2004-2016) sulla piattaforma Intercet (www.intercet.it), a disposizione di tutta la comunità scientifica internazionale.
Nell’agosto-settembre 2019 ODO e CIBRA hanno svolto la fase post operam relativa al monitoraggio dei cetacei nelle acque di Bar (Montenegro, blocchi offshore n. 26, 30).
Nel settembre 2019, ODO e CIBRA, in base all’accordo firmato con ACCOBAMS, hanno organizzato un nuovo corso di formazione per certificare osservatori di mammiferi marini (MMO) e operatori di sistemi di monitoraggio acustico passivo (PAM).
Nel 2020, per valutare lo stato di conservazione del grampo (Grampus griseus) e del capodoglio nel Mar Mediterraneo, ODO ha partecipato al progetto INTERMED – coordinato dalla Fondazione Acquario di Genova e sostenuto da ACCOBAMS. ODO ha caricato tutti i dati (aggiornando le rotte e le coordinate di avvistamento al 2019, e aggiungendo immagini selezionate per il photo-id sulle specie target dal 2004 al 2019) raccolti dall’Ischia Dolphin Project sulla piattaforma Intercet (www.intercet.it), a disposizione di tutta la comunità scientifica internazionale.
Nel 2021-2022, l’ODO ha partecipato, con l’intero set di dati, ad ABIOMMED, un progetto di ricerca dell’UE, finanziato nell’ambito della DG EN9/M6FD 2020 CALL, con l’obiettivo principale di supportare le autorità competenti della regione mediterranea, nonché l’UNEP/MAP per una (sub)cooperazione regionale per la preparazione del prossimo ciclo di 6 anni di attuazione della Marine Strategy Framework Directive.
Nel 2022 ODO ha effettuato il monitoraggio acustico e visivo dei mammiferi marini nelle acque delle regioni Campania, Calabria e Sicilia per il progetto Tyrrhenian Link” East Lot supportato da Shelter e Next Geosolutions.
Progetti in corso (monitoraggio, ricerca e conservazione)
“Ricerca sulle popolazioni di cetacei nell’area del canyon sottomarino di Cuma (Mar Tirreno)” – sostenuto da Oceanomare Delphis Onlus e Associazione Riccardo Domenici. Il lavoro fornisce dati sulla presenza e la distribuzione delle sette specie di cetacei che abitano l’area (stenella striata, delfino comune, tursiope, grampo, globicefalo, capodoglio e balenottera comune) attraverso attività di avvistamento e raccolta dati acustici. La ricerca può contare sul supporto del CIBRA (Università di Pavia).
“Monitoraggio invernale dei cetacei nelle AMP Regno di Nettuno e Isole di Ventotene e S. Stefano” – sostenuto dalle AAMMPP. Il progetto concretizza la realizzazione di un’attività congiunta tra le due AAMMPP che, oltre ad applicare quanto stabilito con la firma del Protocollo d’Intesa per il Gemellaggio tra l’AMP “Regno di Nettuno” e l’AMP/RNS “Isole di Ventotene e Santo Stefano”, è finalizzata alla creazione di una banca dati comune di dati ambientali necessari per implementare azioni di miglioramento della gestione delle AMP interessate.
“Ricerca e conservazione del delfino comune, specie in pericolo nel Mar Mediterraneo” – sostenuto da Oceanomare Delphis Onlus, Oceancare e Associazione Riccardo Domenici. Grazie a questo lavoro, è stato possibile dimostrare l’alto livello di residenza dei delfini comuni nelle acque di Ischia, il 59% dei quali è stato foto-identificato e avvistato durante gli anni della ricerca. Inoltre, lo studio si è concentrato sulla distribuzione e sull’utilizzo dell’habitat, attraverso la redazione di mappe che mostrano la concentrazione dei delfini nell’area del canyon di Cuma, situato sulla costa nord-occidentale dell’isola d’Ischia.
“Acustica dei capodogli nel Tirreno centro-meridionale” – sostenuto da Oceanomare Delphis Onlus e Associazione Riccardo Domenici. Lo studio mira a studiare il repertorio acustico della specie. La ricerca può contare sul supporto del CIBRA (Università di Pavia).
“Movimenti dei capodogli nel Mediterraneo” – Il progetto coinvolge diversi istituti e associazioni (Associazione Tursiops, Delfini del Ponente, Filicudi Wildlife Conservation, Jonian Dolphin Project, Menkab, Pelagos Cetacean Research Institute, Sea Me Sardinia, Tethys Research Institute) per comprendere, attraverso la foto-identificazione, gli spostamenti dei capodogli nel Mediterraneo.
Progetti passati
2002 – 2010: “Monitoraggio delle reti derivanti nel Mar Mediterraneo”, sostenuto da HIS – Humane Society United States, RSPCA – Royal Society for the Prevention of Cruelty to Animals UK, WDCS – Whale and Dolphin Conservation Society UK. Attraverso osservazioni dirette in mare e nei porti, è stato possibile documentare l’attività di pesca illegale e valutarne l’impatto sulla popolazione di cetacei. I dati raccolti sono stati utilizzati da HIS, RSPCA e WDCS per riferire al Parlamento europeo l’allarmante situazione italiana.
2011: “GIONHA (Governance and Integrated Observation of marine Natural Habitat)”. Il progetto mirava a sensibilizzare la popolazione sulla necessità di salvaguardare gli habitat marini e di coltivarne le risorse. È nato dalla cooperazione delle regioni che si affacciano sul Mar Tirreno e ha coinvolto ARPAT, Office de Environnement de la Corse, Regione Liguria, Regione Autonoma della Sardegna e Provincia di Livorno. Il progetto si è prefisso di aumentare le conoscenze attuali attraverso la valutazione dello stato e della tendenza delle popolazioni di cetacei nella Regione Toscana; dell’impatto delle attività antropiche (pesca professionale, navigazione commerciale e da diporto) sulle popolazioni in questione; dello stato dell’habitat di interesse, in particolare per quanto riguarda l’integrità dei fondali e la presenza di rifiuti antropici.
2014: “Avvistamento di cetacei durante la costruzione delle piattaforme offshore Fauzia ed Elettra e relativa sealine”. Condotto su richiesta del CNR-ISMAr di Ancona, il progetto mirava al monitoraggio del rumore e dei mammiferi marini. Il monitoraggio acustico (PAM, Passive Acoustic Monitoring) e visivo è stato effettuato 24 ore su 24, 7 giorni su 7 dai nostri MMO (Marine Mammal Observer). In caso di avvistamento o rilevamento acustico, sono state adottate misure di mitigazione in tempo reale per prevenire il potenziale impatto negativo causato dal rumore prodotto dalle attività di costruzione sulle specie di cetacei individuate entro un raggio di 1 miglio dalla piattaforma.
2012-2016: “Monitoraggio dell’impatto acustico sui cetacei durante la rimozione del relitto della Costa Concordia (Isola del Giglio)” – supportato dal consorzio Italo-Americano Titan-Micoperi e dall’Università di Roma La Sapienza, il progetto ha valutato i livelli di rumore prodotti dalla rimozione del relitto per verificare il potenziale impatto sui cetacei presenti nell’area. I dati raccolti sono stati utilizzati per stabilire un’area di sicurezza intorno alla nave per evitare l’impatto dannoso del rumore sul comportamento e sull’apparato acustico di questi animali. L’attività di monitoraggio è stata svolta quotidianamente. Il progetto ha contato sulla supervisione scientifica del Prof. Massimo Azzali.
2016-2018: Monitoraggio e mitigazione dei mammiferi marini per la sismica 3D nel Mare Adriatico meridionale. (Northern Petroleum Ltd autorizzazioni F.R39.NP e F.R40.NP)” – sostenuto da Northern Petroleum. Il progetto ha previsto il monitoraggio visivo e acustico dei mammiferi marini nelle acque al largo di Brindisi, in prossimità delle EBSA (Aree Marine Ecologicamente o Biologicamente Significative) del Canale Ionico Sud Adriatico. Il monitoraggio acustico ha utilizzato un registratore di fondo e di un array acustico a dipolo trainato. Gli obiettivi principali del progetto sono stati: acquisire dati sulla presenza e la distribuzione dei mammiferi marini nell’area sismica 3D; documentare gli effetti della sismica sui mammiferi marini e garantire che il disturbo alle specie di mammiferi marini sia ridotto al minimo attraverso mitigazioni in tempo reale.
2010-2020: “Monitoraggio del tursiope all’interno dell’area marina di Fiumicino-Torvaianica (Secche di Tor Paterno, Roma)” – sostenuto da Oceanomare Delphis Onlus, Oceancare e Unicredit Fondo Etico. I dati disponibili sui mammiferi marini che popolano l’area di Fiumicino-Torvaianica, e in particolare le Secche di Tor Paterno, sono frammentari e limitati all’avvistamento occasionale di tursiopi. Questa specie, la cui presenza è spesso registrata in un’area caratterizzata da una morfologia marina di particolare interesse, svolge il suo ciclo vitale principalmente nell’ambiente di linea costiera, che è per lo più interessato da alterazioni e degrado causati dall’uomo. Questa specie è protetta dalle Convenzioni di Berna, Barcellona e Washington, dalla Direttiva Europea Habitat e dalla legge italiana n. 157/92, che la rende l’unica – tra le specie protette di Tor Paterno – a godere di un livello di impegno di conservazione significativamente elevato.
2018: “Monitoraggio dei mammiferi marini (fasi ante e post operam) per l’esplorazione sismica 3D nella costa adriatica montenegrina (blocchi offshore Energean Limited nn. 26, 30)” – sostenuto da Energean. Il progetto ha previsto il monitoraggio visivo e acustico dei mammiferi marini nelle acque di Bar, sulla costa adriatica montenegrina. Il monitoraggio acustico è stato effettuato con un array acustico trainato a dipolo. Gli obiettivi principali del progetto sono stati: produrre una mappa della presenza e della distribuzione dei rilevamenti visivi e acustici lungo i transetti, con dati di densità riferiti al numero di avvistamenti/km; fornire, quando possibile, una descrizione del comportamento degli animali e stimare le dimensioni dei gruppi avvistati.
2022: “Monitoraggio dei mammiferi marini per il Lotto Est del “Collegamento Tirrenico” (acque di Campania, Calabria e Sicilia)” sostenuto da Next Geosolutions e Shelter. Il progetto prevede il monitoraggio visivo e acustico dei mammiferi marini. Il monitoraggio acustico viene effettuato con un idrofono statico. Gli obiettivi principali del progetto sono l’acquisizione di dati sulla presenza e la distribuzione dei mammiferi marini e della fauna pelagica nell’area.