Sempre all’ECS in Galicia, abbiamo presentato uno studio che ha analizzato i movimenti dei capodogli confrontando i cataloghi di fotoidentificazione di sei organizzazioni di ricerca italiane.
Di 349 individui fotoidentificati, 40 sono stati ricatturati in più di un’area di studio. Ogni area ha contato animali condivisi, con uno spostamento massimo di 840-1240 km tra due ricatture consecutive dello stesso individuo, e 16 anni di arco temporale massimo. Il genere è stato determinato per 37 animali condivisi ( 2 femmine; 21 maschi; 14 classificati come “maschi stimati”).
Il tipo di incontro e la dimensione dei gruppi sono stati analizzati per 185 ricatture degli animali condivisi, ottenendo 9 unità sociali, 11 gruppi, 65 individui solitari e 100 aggregazioni di maschi. La dimensione media dei gruppi è risultata essere maggiore (>4) nelle aree meridionali, dove le ricatture hanno incluso anche unità sociali.
I risultati dell’analisi hanno mostrato un isolamento tra due delle tre sottoregioni definite all’interno dell’area di interesse. Gli spostamenti dei maschi sono risultati coerenti tra il Mar Ligure e il Mar Tirreno centrale, con un picco in estate. Le ricatture delle femmine sono avvenute solo tra il Tirreno centrale e quello meridionale, definendo una possibile importante zona di riproduzione nell’area. Inoltre, due individui hanno effettuato movimenti di dispersione tra i bacini occidentali e orientali.
Questi risultati sono rilevanti per comprendere il modello di connettività della specie e il grado di isolamento tra i bacini del Mediterraneo.